IVA 2023: Dichiarazione tardiva entro il 31 luglio
a cura di paolo
Quando la dichiarazione IVA è considerata tardiva e quando omessa: le sanzioni previste e il ravvedimento a sanzioni ridotte
Entro il 31 luglio è possibile presentare la dichiarazione IVA 2023 anno di imposta 2022 detta tardiva, ossia con un ritardo rispetto alla scadenza ordinaria del 30 aprile (2 maggio per quest'anno).
Attenzione al fatto che, la trasmissione tardiva entro 90 giorni dalla scadenza è possibile con l’applicazione delle sanzioni da 250 a 2.000 euro, a meno che il contribuente, contestualmente alla presentazione tardiva, provveda al ravvedimento operoso con sanzioni ridotte.
Per approfondimenti sulla dichiarazione IVA 2023 leggi: Dichiarazione IVA entro il 2 maggio: ultimi giorni per invio telematico.
Trascorso il termine ordinario del 30 aprile (2 maggio per quest'anno), occorre distinguere due casistiche:
- dichiarazione IVA tardiva,
- omessa dichiarazione IVA.
Dichiarazione IVA 2023: quando è tardiva e quali sanzioni si pagano
Ai sensi dell’art. 2, comma 7, D.P.R. n. 322/1998 (richiamato dal successivo art. 8, comma 6 per la dichiarazione IVA), "sono considerate valide le dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine, salva restando l'applicazione delle sanzioni amministrative per il ritardo. Le dichiarazioni presentate con ritardo superiore a novanta giorni si considerano omesse, ma costituiscono, comunque, titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e delle ritenute indicate dai sostituti d'imposta".
Le dichiarazioni tardive e cioè presentate entro 90 giorni dalla scadenza si considerano valide a tutti gli effetti, fatta salva l’applicazione della sanzione da 250 a 2.000 euro per il ritardo, prevista dall’art. 5, comma 3, D.Lgs. n. 471/1997.
La sanzione è riducibile grazie al ravvedimento operoso con la possibilità di sanare l’irregolarità con una sanzione minima, pari a 25 euro (1/10 del minimo), quando la presentazione avviene nei 90 giorni.
Sul ravvedimento operoso leggi anche: Ravvedimento operoso 2023: sanzioni e codici tributo per mettersi in regola
Per valutare da quando decorrono i 90 giorni, per l'anno 2023 visto che il 30 aprile è caduto di domenica il termine ordinario scadrebbe il 29 luglio mentre quello effettivo è il 31 luglio 2023.
Ciò detto, per la tardiva forse sarebbe consigliabile, nel dubbio, tenere conto del termine ordinario per essere totalmente nella regola in quanto secondo la circolare n. 42/E del 2016, espressamente viene specificato che è tardiva la dichiarazione “presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine di presentazione ordinario”.
Dichiarazione IVA 2023: quando è omessa
Trascorsi anche i 90 giorni dal termine ordinario del 30 aprile 2023 la dichiarazione IVA si considera omessa.
Attenzione al fatto che l'omissione non è regolarizzabile, anche se, se la dichiarazione omessa è presentata spontaneamente, ossia in assenza di attività di accertamento della quale il contribuente abbia avuto formale conoscenza, entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, si applica la sanzione amministrativa dal 60 al 120% dell’imposta dovuta, anziché dal 120 al 240% ( ai sensi dell'art. 5, comma 1, ultimo periodo, D.Lgs. n. 471/1997), con un minimo di 200 euro.
Inoltre, può trovare applicazione la causa di non punibilità dell’eventuale correlato reato dichiarativo, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000.