Riforma cassa integrazione: slitta alla legge di bilancio 2022
a cura di paolo
Riforma cassa integrazione: slitta alla legge di bilancio 2022
La riforma degli ammortizzatori sociali rallenta : difficolta per il finanziamento e la copertura delle piccole aziende
Il ministro del lavoro Orlando aveva annunciato già qualche mese fa l'intenzione di mettere mano a una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione fondo di integrazione salariale FIS per ampliare le coperture a tutti i lavoratori. I tavoli di confronto sono iniziati qualche settimana fa L'intenzione del MInistro era di mettere a punto uno schema di massima condiviso con le parti sociali entro il 31 luglio 2021 , anche perche è prevista anche dal Pnrr pur senza vincoli temporali .
Sembra che ormai la bozza entrera nella manovra di bilancio 2022 che si inizia ad elaborare a settembre
Lo scoglio maggiore su cui il confronto si è bloccato è infatti quello delle risorse Ad oggi sono disponibili infatti 1,5 miliardi recuperati dallo stop al Cash back di stato , mentre la bozza ad oggi predisposta ha bisogno di almeno 6 miliardi, che il EF non ha ancora recuperato . Difficolta anche nel mettere a punto il meccanismo per assicurare l'integrazione salariale alle aziende sotto i 5 dipendenti .che il Ministro vorrebbe interamente gratuita per le imprese ma che risulta cosi troppo onerosa.
Altro nodo da sciogliere, strettamente collegato, le aliquote di contribuzione delle aziende.
Da segnalare inoltre che nella maggioranza di Governo la Lega non condivide la priorita data a questa riforma rispetto a quella delle pensioni, visto l'avvicinarsi del termine di Quota 100 , sulla quale il Minisitro Orlando non si è (ancora ) mai espresso. (Leggi sul punto anche l'articolo "Pensioni: proposte per la riforma 2022")
La bozza preparatoria della riforma degli ammortizzatori
Vediamo di seguito come potrebbe essere la nuova Cassa integrazione, con ogni probabilità a partire dal 1 gennaio 2022.
Ad oggi si prevedono :
1 - ampliamento dei beneficiari che dovrebbero ricomprendere anche:
- i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti,
- lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante
- lavoratori con contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca.
2 - rafforzamento del Fis
3 - superamento della Cig in deroga
4 - causali CIGS ampliate :riorganizzazione, crisi aziendale, contratto solidarietà, cessazione d’attività , crisi locale o settoriale.
5 - le durate massime dei trattamenti di integrazione salariale sarebbero , con riferimento al quinquennio mobile:
- di norma 24 mesi
- 26 settimane per le aziende da 6 a 15 dipendenti - 13 settimane per le aziende fino a 5 dipendenti
- 30 mesi per le imprese industriali e artigiane dell’edilizia e affini, e di escavazione
6- riduzione della percentuale di decalage dell'Indennità di disoccupazione NASPI oppure allungamento della durata a 24 mesi
7- Il massimale del trattamento di integrazione sarebbe fissato per tutti a 1.129,66 euro netti.
Vale la pena di ricordare che per quinquennio mobile si intende un lasso temporale pari a cinque anni, che viene calcolato a ritroso dall’ultimo giorno di trattamento richiesto da ogni azienda per ogni singola unità produttiva, e che costituisce un periodo nel quale verificare il numero di mesi di trattamento di integrazione salariale già concesso che, cumulato al periodo di tempo oggetto di richiesta, non deve andare a superare il limite massimo di 24 mesi.
Tornando alla nuova Cassa integrazione si evidenzia fra le difficolta contestate da parte della maggioranza anche il fatto che il testo non riporta alcuna connessione tra cassa integrazione e politiche attive del lavoro ,(l’assegno di ricollocazione e il nuovo programma «Gol» (Garanzia occupabilità lavoratori), previsti dalla scorsa legge di Bilancio, di fatto non ancora partiti.
La proposta del presidente INPS
Si ricordano anche due proposte presentate dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, durante corso di un’audizione alla commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali. Il presidente INPS per la cassa intetgrazione propone un aumento dell'assegno attraverso l'eliminazione della riduzione dell’5,84% per garantire anche ai lavoratori con basse retribuzioni di raggiungere il licello dell’80% della busta paga
In tema invece di indennità di disoccupazione NASPI Tridico suggerisce di:
- attenuare la riduzione progressiva dell'importo, oggi pari al 3% dal terzo mese oppure di spostare il taglio a partire dal settimo mese mantenendo una durata massima di 24 mesi
- prolungamento a 36 mesi di durata per i lavoratori con oltre 55 anni, che si avvicinano alla pensione.